"Mi tengono prigioniero in Siria, aiutatemi. Pagate il riscatto o mi uccidono".

Queste le poche parole pronunciate al telefono alla madre da Alessandro Sandrini, 32enne originario di Folzano (Brescia) scomparso da 14 mesi dopo essere partito per la Turchia.

La famiglia non ha sue più notizie dall'ottobre dell'anno scorso, ovvero da quando si è recato nello Stato mediorientale per un viaggio organizzato di una settimana.

Fino allo scorso 18 ottobre quando la madre del 32enne ha ricevuto la prima chiamata: "Non so dove sono, mi hanno sequestrato. Aiutami", ha detto Alessandro.

Poi domenica scorsa la seconda telefonata: "Sono prigioniero in Siria. Questi non scherzano. Avvisa l’Ambasciata. Mi vogliono uccidere".

A raccontare la vicenda al "Giornale di Brescia" è la madre dello scomparso.

Intanto la Procura ha aperto un’inchiesta e l’indagine è stata affidata alla Squadra Mobile della città lombarda, che si è messa in contatto con le autorità turche.

Gli inquirenti sospettano che il sequestro di persona sia opera di un gruppo turco-siriano.

(Redazione Online/F)
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