Un localizzatore anche sulle bacinelle utilizzate per trasportare i ricci, non solo quindi sopra le barche.

È una delle tante richieste che i ricciai dell'associazione guidata da David Bichi propongono al ministero dell'Ambiente che tra pochi giorni comunicherà ai pescatori di Cabras se la pesca dell'oro spinoso all'interno dell'Area marina protetta del Sinis quest'anno sarà consentita o meno.

Una proposta per far capire a chi regola il parco marino che i ricciai sono i primi a voler essere controllati, anche quelli che lavorano da terra.

Era stato lo stesso ministero lo scorso anno ad aver imposto ai pescatori di ricci di avere a bordo un localizzatore per essere rintracciati in ogni momento, con l'obiettivo finale di avere sempre sotto controllo la presenza degli operatori all'interno della riserva.

Questo però era stato chiesto solo a chi lavorava dalle barche e non da terra con le bacinelle.

"Ecco perché quest'anno abbiamo chiesto al ministero di poter installare un localizzatore anche sulle bacinelle - ha detto David Bichi -, in modo che tutti siano controllati a dovere. Nessuno deve essere sorvegliato più di altri".
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