Una lettera aperta per spiegare le problematiche che riguardano i vigili del fuoco della Sardegna e del corpo nazionale: è quella stilata dal Conapo, il sindacato autonomo, in occasione della visita dell'onorevole Giampiero Bocci, sottosegretario all'Interno con delega per i vigili del fuoco.

Il segretario regionale Pietro Nurra spiega le criticità, principalmente relative alle "risorse logiche e strumentali" attualmente presenti nell'Isola, "aggravate dal fattore insulare", che hanno poi ripercussione "d’estate per la piaga degli incendi e nel periodo invernale per il rischio idrogeologico, alle quali come è facilmente comprensibile senza uomini e mezzi risulta difficile e alcune volte impossibile rispondere in maniera efficace al compito istituzionale del soccorso in tempi brevi".

I problemi per il personale carente coinvolgono poi le sedi di Bono, Cuglieri, Mandas.

"Com’è facilmente intuibile spiega il sindacato - un’ora è un'eternità per chi è coinvolto in un incidente stradale, così come il tempo dato per l’evoluzione di un incendio senza una pronta risposta all’estinzione. A tali carenze si aggiunge il distaccamento cittadino 'Porto' di Cagliari che non ha personale assegnato, per il quale si sopperisce con personale della sede centrale, sacrificando altri settori".

E, ancora, "il fattore insulare risulta essere un'altra peculiarità negativa per la quale anche un ausilio dalle altre regioni a seguito di emergenze, possa arrivare non prima di 24/36 ore, come avvenuto negli anni passati per le alluvioni a Villagrande Strisaili, Capoterra e la più recente nel 2013, a seguito del ciclone Cleopatra che ha investito l’intera regione e ha portato via 16 vite. Ogni volta che si viene investiti da questi fenomeni atmosferici, oltre alla conta dei danni, si assiste alle varie considerazioni e promesse della politica del 'momento', sia rivolta ai cittadini, sia alle istituzioni locali che puntualmente a distanza di anni rimangono in attesa di risposte concrete".

Altri problemi si registrano nell'ambito del soccorso subacqueo e portuale: "Il piano di riordino ha previsto il dimezzamento dell’organico del NSSA, nucleo soccorso subacqueo e acquatico, di Sassari e il relativo passaggio ad orario solo diurno dove, in caso di intervento notturno nel nord dell’Isola, si fa intervenire l’NSSA di Cagliari, che ha la totale copertura notturna. Questa organizzazione di fatto, come già accaduto frequentemente, sguarnisce l’impianto di soccorso nel sud, oltre che dare una inadeguata risposta di intervento nel nord Sardegna dopo circa 4 ore, data la distanza, l’orografia del territorio e la scarsa rete viaria di collegamento".

D non dimenticare, inoltre, che "la mappatura del rischio acquatico-portuale-marittimo evidenzia nel territorio del Nord la presenza di 2 due aeroporti a ridosso del mare, con aumento notevole dei fattori di rischio e non a caso la componente sommozzatori è parte integrante dei piani di emergenza per il soccorso ad aeromobile in mare. Due porti: Olbia tra i più importanti scali passeggeri del mediterraneo, il più importante della Sardegna per traffico passeggeri, è priva di un presidio navale vigili del fuoco".

Infine, sul tema dell'elisoccorso, "in Sardegna, da circa 20 anni i vigili del fuoco garantiscono il soccorso con elicottero denominato HETMS, un modello che dovrebbe essere esteso in tutto il territorio nazionale il quale, oltre a garantire un’alta professionalità, ridurrebbe anche i costi della pubblica amministrazione, dal 2018 ci si sta indirizzando per l'affidamento ai privati come sta avvenendo in altre regioni, senza che la nostra Amministrazione sia protagonista in questo settore del soccorso. Si chiede - quindi - che venga elaborata una proposta organica per rilanciare l’elisoccorso dei Vigili del fuoco nella nostra e nelle altre regioni d’Italia".

(Redazione Online/s.s.)
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