Linee telefoniche a singhiozzo a causa del segnale insufficiente e a problemi agli impianti. Risultato: la colonia agricola penale di Mamone è spesso e volentieri "isolata dal mondo".

A denunciarlo, è il sindacato di Polizia penitenziaria della Cisl, che inviato una lettera ad hoc al Prefetto di Nuoro.

"Da ormai troppo tempo - si legge nella missiva - insiste un disservizio che sta causando non poche problematiche inerenti la sicurezza dell'stituto, che ha più 200 detenuti e che in quel territorio è l’unico presidio di sicurezza visto che il paese più vicino è distante circa 15 chilometri".

"Le linee telefoniche - prosegue il sindacato - non hanno dato più un segnale sufficiente dall’alluvione del 2013 e sono peggiorate dalla copiosa nevicata del gennaio scorso. Infatti, molti dei tralicci sono stati divelti dal peso della neve, alcuni sono stati ripristinati ed altri no. Ancora, i fili del telefono sono stati in più punti rabberciati ed ormai alla minima pioggerella o alla minima folata di vento le linee non danno più segnale per parecchi giorni".

Questo per quanto riguarda le linee fisse.

Per quel che concerne i cellulari, "le comunicazioni - viene spiegato - vengono garantite con gli apparecchi portatili personali degli operatori del comparto Sicurezza, sempre che si riesca a trovare i punti dove si percepisce un minimo di segnale".

Un disservizio che "si ingrandisce quando si devono garantire anche i colloqui telefonici dei detenuti, purtroppo anche questo servizio viene meno se le linee non funzionano ed a volte, purtroppo, all’utente non è possibile garantire la tanto attesa telefonata con i familiari o con il proprio avvocato, ledendo così un suo diritto".

Di qui la richiesta alle autorità preposte di un intervento tempestivo per risolvere una situazione definita "non più sostenibile".

(Redazione Online/l.f.)
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