L'hotel Rigopiano - l'albergo di Farindola (Pescara) distrutto dopo essere stato colpito da una slavina lo scorso 18 gennaio - è stato costruito in una zona ad alto rischio valanghe.

La conferma viene dai periti della Procura di Pescara nella relazione legata all'inchiesta sul disastro in cui sono morte 29 persone.

"Il bacino valanghivo al termine del quale era ubicato l'hotel", si legge nel documento, era in possesso di "tutte le caratteristiche per essere catalogato quale un sito valanghivo soggetto a fenomeni di magnitudo anche elevata".

Gli esperti scrivono inoltre che, per salvare le vite umane, la struttura doveva essere evacuata già due giorni prima della tragedia: "Tale evacuazione avrebbe dovuto avvenire già dal primo pomeriggio del 16 quando sia i bollettini meteorologici e il relativo avviso di condizioni meteorologiche avverse sia il bollettino valanghe emesso dal Servizio Meteomont avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attività valanghiva".

Secondo quanto ricostruito dai periti l'hotel sarebbe stato comunque distrutto dalla slavina ma "la sospensione temporanea dell'esercizio dell'Hotel Rigopiano e la tempestiva evacuazione delle persone" avrebbe consentito di salvarli prima "ben prima che i quantitativi di neve al suolo rendessero ingestibile la percorribilità della strada provinciale".

A provocare la valanga non sono state però le scosse di terremoto registrate nella mattinata del 18 gennaio di quest'anno.

"Si può concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga, la quale viceversa è stata innescata per carico gravitativo", si legge ancora nella relazione.

Quanto successo il giorno della tragedia "può essere considerato relativamente eccezionale per la sua entità e magnitudo ma certamente e oggettivamente prevedibile sulla base di analisi, anche routinarie, in materia di geologia, geomorfologia, nivologia, climatologia e ingegneria della montagna", concludono i periti.

(Redazione Online/F)

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