"Piano dell'offerta formativa non conforme", "riduzione ingiustificata del tempo scuola" e "solo un docente su 54 in possesso dell'abilitazione all'insegnamento".

Sono queste le gravi irregolarità riscontrate dagli ispettori e che hanno portato l'Ufficio scolastico regionale a revocare la parità scolastica al liceo artistico e musicale Cellini.

Il provvedimento è stato notificato alla scuola lo scorso agosto: il dirigente ha presentato ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato.

Ma è stato tutto inutile: il Cellini, per il Tribunale amministrativo regionale, non è più una scuola paritaria. Adesso i quaranta studenti, ad anno scolastico ormai iniziato, non conoscono il loro destino.

LA PREOCCUPAZIONE - "Abbiamo svolto delle verifiche approfondite e comunicato prima dell'inizio dell'anno scolastico il provvedimento della revoca della parità. I responsabili della scuola avrebbero dovuto comunicarlo alle famiglie", spiega il direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani.

"Non fa piacere, ma le irregolarità nei requisiti erano diverse. Una situazione di illegittimità amministrativa non più tollerabile".

La preoccupazione riguarda ora soprattutto gli studenti: "La situazione non è facile perché ormai siamo a fine novembre", aggiunge Feliziani.

"Alcuni ragazzi, non tutti, potranno andare al Liceo artistico statale Foiso Fois. Qualcuno dovrà cambiare indirizzo. Anche per gli studenti delle prime tre classi del corso musicale ci può essere una speranza di transitare al Fois. Per quelli di quarta e quinta invece è tutto più complicato: probabilmente dovranno andare addirittura a Nuoro o a Sassari".

"TUTTO GIÀ DECISO" - Aldo Langione, dirigente del liceo di via Cantore, non nasconde la preoccupazione e il dispiacere: "Avevano già deciso che dovessimo chiudere per forza", commenta il responsabile della scuola, noto scultore e artista orafo.

"Siamo una scuola innovativa, con corsi di musica, oreficeria e design. Siamo una onlus e accogliamo ragazzi seguiti dal Tribunale. Forse questo dà fastidio a qualcuno. Le motivazioni della revoca? L'offerta formativa è uguale a quella dei licei statali mentre la riduzione delle ore è stata necessaria per i continui tagli apportati ai contributi pubblici. Le abilitazioni all'insegnamento? Anche le scuole pubbliche hanno docenti senza abilitazioni".

Aldo Langione conclude: "Hanno preso una decisione senza tenere conto delle esigenze dei ragazzi. Stiamo comunque cercando una soluzione. Per esempio, possiamo proseguire le lezioni e preparare gli studenti all'esame finale per l'ammissione alle scuole statali".

Matteo Vercelli

© Riproduzione riservata