"Ero appena maggiorenne quando venni picchiata dal mio ragazzo, quell'episodio mi ha cambiato la vita: sono diventata più forte, ma quelle botte non le ho mai dimenticate".

Ricordare quei momenti le riapre ferite che forse non guariranno mai del tutto, ma, nonostante questo, Francesca Toccori riesce a raccontare in pubblico la violenza subita quando era ancora una ragazzina.

A distanza di vent'anni, la consigliera comunale di minoranza ha raccontato un aspetto intimo della sua vita durante l'incontro organizzato dal Comune in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne; un appuntamento al quale hanno partecipato anche i ragazzi delle scuole.

La voce ha qualche sussulto, ma Francesca Toccori riesce a ricordare quei momenti con estrema lucidità: un sacrificio compiuto affinché i più giovani comprendano come la violenza subita può stravolgere la vita di una donna.

"Quando avevo appena diciotto anni decisi di lasciare il mio ragazzo - racconta - , lui non rispettò la mia decisione, così mi inseguì in macchina, mi raggiunse e, dopo aver rotto un faro della mia auto, mi picchiò. Restai tre mesi senza uscire di casa, ma alla fine riuscii a gettarmi alla spalle questa brutta storia".

Toccori, poi, lancia una proposta alla Giunta: realizzare una casa famiglia in paese in grado di ospitare le donne vittime di violenze.

"A Pula ci sono diverse donne costrette a sopportare violenze tra le mura domestiche - rivela Toccori - , mi piacerebbe che il nostro paese potesse ospitare chi è costretta a lasciare la propria casa e non ha un posto dove vivere. Troppo spesso le donne sono obbligate a rimanere con i loro compagni anche se violenti, perché dipendono economicamente da loro e non sanno dove altro andare".
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