Il ministero, la Regione e il Prefetto dicono che il referendum consultivo, sulla realizzazione nell'ex carcere di Macomer del centro regionale di permanenza e rimpatri dei migranti (Cpr), non si può fare.

Si tratta di una materia che non è di competenza locale, ma una decisione affidata agli organi del governo. Chiuso il discorso quindi, ma tra le polemiche.

Si procede con la sistemazione dell'ex struttura carceraria, chiusa appena due anni e mezzo fa, che dovrà ospitare un centinaio di migranti (algerini in particolare), che vi rimarranno per un periodo tra i 30 e i 45 giorni.

Quando il sindaco Antonio Succu, nella riunione del Consiglio comunale, ha letto la risposta del prefetto sulla richiesta di ammissibilità del referendum, in aula è scoppiata la bagarre.

La minoranza ha attaccato il primo cittadino, reo di aver proposto il Cpr a Macomer, esautorando il Consiglio comunale e la cittadinanza.

Il sindaco ha risposto spiegando cosa sarà il Cpr. Alla fine la mozione per il referendum, presentata dalla minoranza è stata messa ai voti. Bocciata.

A quel punto la minoranza ha abbandonato l'aula, facendo mancare il numero legale.

Il Consiglio, che doveva affrontare altri argomenti importanti, è stato quindi sospeso e riconvocato per i prossimi giorni.

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