Si è presentata a volto coperto nel salotto di Bruno Vespa, su Rai1, e ha ricostruito per la prima volta in tv gli attimi di quella drammatica notte.

La 21enne americana che, assieme a un'amica di 19 anni, ha accusato di violenza sessuale due carabinieri di Firenze, è stata ospite negli studi di Porta a Porta.

Le due ragazze si erano rivolte ai militari perché non riuscivano a trovare un taxi e due di loro - Pietro Costa e Marco Camuffo, 32 e 53 anni - si erano offerti di accompagnarle a casa.

"Mi ha fatto fare cose che non volevo fare - ha raccontato la giovane - ci sono voluti 20 minuti prima di riuscire a entrare in casa".

"Poi - prosegue - si sono offerti di continuare ad aiutarci, ma noi li abbiamo ringraziati e abbiamo cercato di andarcene: uno dei due mi ha chiesto di baciarlo, io gli ho detto no ma lui ha fatto lo stesso".

E l'altro "ha afferrato la mia amica e l'ha trascinata nell'appartamento, lei piangeva".

La giovane non ha detto che il carabiniere è stato violento, ma le ha fatto fare "cose che non voleva fare". Non ha voluto addentrarsi nei dettagli.

Tornerebbe in Italia? Le ha chiesto Vespa, e lei: "Amo l'Italia e non incolpo il Paese: ci tornerò non appena sarà fatta giustizia".

IL PROCESSO - Nel corso dell'udienza che si è tenuta ieri nel tribunale di Firenze - 12 ore di un drammatico interrogatorio, nel corso del quale una studentessa è anche svenuta - è emerso che una delle ragazze aveva il numero di telefono di uno dei due carabinieri memorizzato sul suo cellulare. Come sia finito lì, non lo sa spiegare. Le ragazze hanno inoltre affermato che quella sera avevano sì bevuto, ma non troppo. E - secondo i loro legali - la presenza di alcolici nell'appartamento delle due può far dedurre che le studentesse abbiano bevuto anche dopo il presunto stupro.

(Redazione Online/L)

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