Uccide a 16 anni il suo stupratore, condannata all'ergastolo. L'appello: "Liberatela"
Lui, 43 anni, la costringeva a prostituirsi e la stuprava. Lei, 16 anni, non ne poteva più di quella vita e così, durante l'ennesima violenza, l'ha ucciso.
È la storia di Cyntoia Brown, una ragazza del Tennessee, negli Stati Uniti, che per aver accoltellato a morte Johnny Mitchell Allen (chiamato "il tagliagole"), fu condannata all'ergastolo nel 2004 con l'imputazione di prostituzione e la possibilità di una riduzione di pena solo dopo 51 anni di carcere.
A nulla servì il racconto della minorenne, che spiegò alla giuria come l'uomo la violentasse e la picchiasse da tempo.
Oggi, a 13 anni da quella sentenza, sull'onda dello scandalo Weinstein, decine di star, da Rihanna a Kim Kardashian, sono scese in campo per chiedere che quella sentenza venga ribaltata.
Diversi post sono diventati virali su Facebook e su Twitter per denunciare il caso di quella ragazza che oggi ha 29 anni e ha passato metà della sua vita in carcere: qui si è data comunque da fare. Ha studiato, si è diplomata e ora sta scrivendo la sua tesi di laurea.
Un film del 2011 di Daniel Birman ha raccontato la sua storia facendo molto scalpore e convincendo lo Stato del Tennessee a cambiare la legge, formulando l'imputazione di prostituzione solo per le maggiorenni.
La retroattività però non è stata confermata per la Brown: per la sua liberazione sono state già raccolte oltre 100mila firme.
(Redazione Online/D)