Non piacciono i lavori eseguiti dal Comune nella corte che ospita la chiesa di Santa Maria della Mercede di Norbello nella seconda metà del XII secolo. Sotto accusa una passerella (non ultimata) e una piattaforma per l'accesso alla chiesa.

Ma dalla Soprintendenza assicurano che è tutto ok. Le lamentele sono arrivate anche da fuori. Ad esempio dai rappresentanti della Commenda Sarda di "Santa Maria de su Templu" del Gran Priorato d'Italia dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme che nelle scorse settimane a Norbello si sono riuniti per un Capitolo proprio nella chiesetta di Santa Maria.

"Parecchie volte ho visitato la chiesa di Santa Maria, è un luogo magico, rarissimo nel mondo templare per la simbologia che presenta. La passerella e il piano accanto alla chiesa snaturano la sacralità del luogo", denuncia il Gran Priore d'Italia Paolo Nicola Corallini Garampi.

A storcere il naso sono anche esponenti del Gruppo storico medievale che hanno avanzato delle proposte alternative tempo addietro in Comune.

Raffaele Manca, sindaco di Norbello per moltissimi anni e ora presidente del Gruppo storico medievale afferma: "È stato un errore costruire la passerella: ha interrotto la continuità della corte attorno alla chiesa. Si sarebbe potuta realizzare sul lato sinistro, seguendo la recinzione e in questo modo non si sarebbe praticamente vista. Tempo fa siamo stati in Comune. Abbiamo proposto al'amministrazione che la realizzazione dell'opera avvenisse sul lato sinistro della chiesa, seguendo il muro di recinzione. In questo modo non sarebbe stata impattante e avrebbe mantenuto l'unitarietà".

Manca rincara la dose: "È stato un grave errore coprire le tombe: si sarebbe potuto evitare mantenendole in vista con coperture piane trasparenti, come fatto in altre chiese. L'unitarietà della corte era stata salvaguardata quando la famiglia Puddu- Sorgiu aveva riacquistato dal demanio l'area espropriata nel 1867 dalle leggi Siccardi".

"La cosa più grave è la piattaforma realizzata sulla destra per consentire l'accesso ai disabili ma in realtà la situazione con la sua realizzazione è peggiorata. E poi c'è il discorso sulla tipologia del materiale: occorreva un basalto più scuro. Ed ancora la pesantezza della ringhiera: avrebbe dovuto essere leggera e non impattante. L'ideale sarebbe stato realizzare un intervento come quello realizzato a Santa Maria di Bonarcado o a San Leonardo".

Tutto in regola per Alessandro Usai, funzionario archeologo della Soprintendenza di Oristano e Cagliari: "Abbiamo fatto delle verifiche preliminari e tutto è stato fatto con cura e attenzione. La chiesa aveva bisogno di interventi di sicurezza. Qualunque intervento suscita proteste".

Sulla questione delle tombe, Usai precisa: "Sistemare le lastre di cristallo non era opportuno: creano condensa e muffa".

Il sindaco Matteo Manca da parte sua afferma: "Noi ci siamo affidati ad un architetto individuato dall'ufficio tecnico. Abbiamo ritenuto valido il progetto. E sul colore del materiale ti insegnano che quando si interviene su un bene antico è giusto intervenire con lo stesso materiale ma di colore diverso per far capire qual è la parte storica".

"Rovinare le opere storiche è ben altra cosa, quando vengono buttate giù per altri scopi. L'intervento sulla passerella è da concludere, stiamo reperendo i fondi".

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