La Cassazione ha confermato la condanna a un anno di reclusione, con le attenuanti generiche, decisa dalla Corte d'Appello di Sassari, nei confronti di un uomo che nel 2011 - quando aveva 22 anni - aveva sposato in un matrimonio rom una ragazza, all'epoca 15enne.

Anche se la cultura rom ammette l'esistenza di spose bambine (o che comunque non hanno ancora raggiunto la maggiore età) in Italia è perseguibile per atti sessuali con minore chi convive "more uxorio" con una minore di 16 anni, anche se ha il suo consenso.

Il giovane era stato già giudicato colpevole sia dal tribunale di Sassari, sia dalla Corte d'Appello.

Nel ricorso in Cassazione, il legale dell'imputato aveva affermato che non ci fosse alcuna "situazione di soggezione", neanche morale, tra i "due fidanzati, già coniugi" secondo il rito valido per la cultura rom, provando a sostenere che la norma punisce gli atti sessuali compiuti in un rapporto non paritario.

Argomentazioni che non sono state fatte proprie dalla Cassazione.

Infine, la Corte ha sottolineato come "sul matrimonio rom la giurisprudenza ha sempre ritenuto la sua non validità nell'ordinamento italiano, quindi a maggior ragione con una minorenne di 16 anni".

(Redazione Online/F)
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