Matteo Renzi ha già rinunciato al ruolo di candidato premier in vista delle prossime elezioni politiche. Lo ha dichiarato nel corso della trasmissione "Porta a Porta": "La mia rinuncia è già nei fatti", ha detto. "Io sono il candidato del Pd perché votato da due milioni di persone, ma nel momento in cui entriamo in una coalizione ci apriamo alle considerazioni degli altri partiti".

Un segretario del Pd a tutto campo, quello intervenuto ai microfoni della trasmissione di Bruno Vespa.

COALIZIONE - Le porte sono aperte a tutti, "da Fratoianni a Casini", ma l'ex premier non è ottimista, sa che "i segnali non sono buoni". "Mediare sì, abiurare no", puntualizza. Poi chiude sulla reintroduzione dell'articolo 18, chiesta da Mdp e Sinistra Italiana: "Pronto a ragionare di come rendere stabili i posti di lavoro creati, ma senza ripercorrere sentieri ideologici". Proprio domani Fassino incontrerà gli emissari dei partiti a sinistra del Pd: "Ci sono 29 siglie - sospira Renzi - spero con alcune di esse di fare un ragionamento serio". Al momento è nei fatti l'accordo con i Radicali e con Campo Progressista, la formazione di Pisapia. Porprio per venire incontro a Pisapia si dice disposto ad abolire i superticket nella sanità, e per aprire la porta ad Angelino Alfano potrebbe reintrodurre il bonus bebè. La coalizione che scenderà in campo nelle elezioni del 2018 sarà scelta entro dicembre.

COLLEGI - Poi toccherà alla selezione delle candidature, con un occhio di riguardo per quelle dei collegi uninominali. L'ex premier ha fatto già qualche nome: Gentiloni, Minniti, Franceschini, Orlando, Delrio. Mentre per se stesso immagina una sfida suggestiva, all'ultimo voto, con Silvio Berlusconi: "Sarei contento se potesse candidarsi perché vorrei proporgli di sfidarmi al collegio di Milano 1, visto che leggo da più parti che tra noi due c'è un accordo segreto o chissà cosa. Sarebbe una bella sfida". Poi l'attacco a Luigi Di Maio: "Può scappare da me, ma a un certo punto dovrà candidarsi in un collegio: quando deciderà quale lo sfideremo con una persona laureata e con master, per spiegare che siamo dalla parte della scienza e non delle bufale, dei no vax e degli apprendisti stregoni".

PD BARICENTRO - Sugli equilibri della prossima legislatura Matteo Renzi ha le idee chiare. "Chi conosce questa legge elettorale - ha detto - sa che numeri alla mano il Pd sarà il baricentro della prossima legislatura, perché l'insieme dei voti presi nei collegi e nel proporzionale ci darà un ruolo fondamentale". Poi l'appello a ricucire: "Vorrei che nel centrosinistra si facesse una riflessione: credo sia meglio stare con qualcuno con cui si condivide qualcosa che non far vincere quelli con cui non si condivide nulla".

(Redazione Online/L)
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