La ricerca scientifica punta sempre più all'ecosostenibilità e dalla Gran Bretagna arriva l'idea di utilizzare gli scarti del caffè come biocarburanti per i mezzi pubblici. Certo stupisce che l'invenzione arrivi da un Paese non proprio famoso per il consumo di questa bevanda, anche se da diversi anni anche gli inglesi hanno scoperto una vera e propria passione per espressi e cappuccini.

Il merito va alla start-up londinese Bio-Bean, che è riuscita a creare un biometano a elevata percentuale di olio di caffè, e proprio in questi giorni hanno iniziato a circolare per Londra i primi caratteristici bus rossi a due piani alimentati con l'innovativo combustibile verde.

Già dal 2013 la capitale britannica aveva imboccato la strada dell'ecosostenibilità introducendo l'alimentazione elettrica per gli autobus a un piano poi estesa anche ad alcuni dei mitici double-decker, con l'obiettivo di ridurre drasticamente entro il 2020 le emissioni di ossido di azoto e polveri sottili nell'area urbana.

"Ripensando l'approccio ai rifiuti in ottica di economia circolare, possiamo creare città più smart e un futuro migliore", dice il fondatore della Bio-Bean e sogna di estendere l'invenzione a Paesi come l'Italia dove il consumo della bevanda raggiunge cifre record - quasi 40 miliardi di tazzine di caffè l'anno - e produce rifiuti riutilizzabili in proporzione.

Un motivo in più per amare una bevanda insostituibile, pensando che in un futuro non troppo lontano i suoi scarti potrebbero servire anche per il riscaldamento di abitazioni e uffici.

(Redazione Online/b.m.)
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