Fin da quando era giovane, era convinto che tutta la sua famiglia fosse stata sterminata durante l'Olocausto.

E invece, oggi che ha 102 anni, ha scoperto che uno dei suoi famigliari era sopravvissuto alla furia nazista.

Protagonista della vicenda Elihau Pietruszka, un centenario polacco: aveva solo 24 anni quando, nel 1939, scappò dalla sua terra mentre la sua famiglia (i genitori e i fratelli più piccoli, Volf e Zelig) restarono a Varsavia.

Alla fine della guerra, cercò i suoi cari ma gli venne comunicato che erano stati tutti deportati in un campo di concentramento e che lì erano morti.

Così, si è rifatto una vita: si è sposato e si è trasferito in Israele, come tanti altri ebrei polacchi. Proprio qui ha scoperto che suo fratello Volf era sì morto ma non 70 anni fa in un lager, bensì appena sei anni fa in Russia, dove si era trasferito dopo la guerra per lavorare come operaio edile.

Elihau ha così potuto incontrare il figlio del fratello, Alexandre, che a 66 anni è volato dalla Russia in Israele per conoscere lo zio.

"È un miracolo, non avrei mai pensato che sarebbe successo - ha detto il centenario - mi rende così felice sapere che ci sia ancora una parte di mio fratello in vita".

"Non ho dormito due notti per aspettarti", ha sussurrato al nipote abbracciandolo.

"Abbiamo assistito a un pezzo di storia" ha detto un funzionario dello Yed Vashem, l'ente nazionale per la memoria che dal 1954 si occupa di dare un nome alle vittime della Shoah e che ha reso possibile l'incontro.

(Redazione Online/D)
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