Una piccola piazza, un angolo di verde proprio davanti al caseggiato delle medie "Foscolo" disegnato fra natura e cultura.

Cagliari onora un debito morale con Aurelio Galleppini, dedicando al mitico creatore di Tex questo segno, riconoscente e riparatorio per un immeritato oblio verso il quale Galep sembrava avviato.

È stato Bepi Vigna, a nome del Centro Internazionale del fumetto, a parlare di atto dovuto verso chi, nato a Casal di Pari, cuore della Maremma grossetana, aveva eletto Cagliari a sua seconda dimora.

MATTONELLE - Nato nel 1917 da genitori sardi, fin da bambino il disegno è la sua passione profonda.

Disegna i primi cartoni animati, caricature dei suoi compagni di scuola, quindi arriva il trasferimento in Sardegna. Galep, nel primo dopoguerra, per vivere disegna scorci di Cagliari nelle mattonelle recuperate dalle case distrutte dai bombardamenti.

LA MINESTRA DELLE SUORE - Gli anni dei trionfi e della notorietà internazionale sono ancora lontani. Galleppini insegna disegno nelle scuole dei Salesiani, apre uno studio in via Sardegna 48 (frequentato da Marcello Serra e Peppino Fiori), accetta di affrescare la cappella dell'istituto delle Figlie della Carità in viale San Vincenzo in cambio "di un piatto di minestra giornaliera", ricorda Bepi Vigna.

Di quella "fase religiosa" restano due affreschi, tre tele a olio e le 14 stazioni della "Via Crucis".

Solo nel 1984 - in occasione di una mostra dedicata all'ormai famoso disegnatore di Tex Willer - Galleppini autograferà le sue opere fino ad allora anonime "per un senso di pudore verso quei soggetti religiosi", dice Vigna.

KIT CARSON - "Impressionante", sottolinea Vigna, "la rassomiglianza fra i volti di San Vincenzo de Paoli e l'inseparabile pard di Tex Willer, l'immortale Kit Carson".

Fra Cagliari e il paese natale di Galleppini è nata una stretta collaborazione, "intanto", dice Giorgio Sonzogni, del Gruppo "Galep" di Casal di Pari, «per salvaguardare le opere presenti a Cagliari ma anche, in futuro, per dare vita a un sogno: un fumetto sulla vita di Galleppini».

LA PIAZZA - L'intitolazione della piazza si deve alla tenacia del consigliere comunale Filippo Petrucci, presente all'inaugurazione con Roberto Tramaloni, presidente della commissione Toponomastica e all'assessore alla cultura Paolo Frau.

"La rinascita, non solo urbanistica ma anche culturale, della Cagliari distrutta dalle bombe del '43", ha ricordato l'assessore, "si deve anche a figure come Aurelio Galleppini. Il recupero e la valorizzazione delle sue opere - quelle in viale San Vincenzo come quelle nella chiesa di Santa Lucia, in via Martini - oltre che doveroso può trasformarsi in un ulteriore momento di attrazione turistica della città".

Paolo Matta

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