Suicida perché tormentato dal senso di colpa per le vittime dell'hotel di Rigopiano, in Abruzzo, rimaste sepolte sotto una valanga nel gennaio scorso.

Questa la tragica fine di Guido Conti, 58 anni, ex comandante del Corpo forestale di Pescara, che il 17 novembre si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa.

Il corpo è stato rinvenuto all'interno della sua auto, posteggiata alle pendici del monte Morrone, vicino a Sulmona, la sua città.

Le motivazioni del gesto affidate a una lettera ai famigliari: "Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano (29 morti, ndr) la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché, tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma".

Il riferimento è ai permessi rilasciati all'albergo, con centro benessere annesso, in una zona che per molti era a rischio.

Intanto, mentre la magistratura ha aperto un'inchiesta, si apprende che Conti avrebbe lasciato altre due lettere. Una indirizzata all'ex premier Matteo Renzi, in cui il generale difende l'operato della Forestale. E un'altra missiva, inviata per posta. Il destinatario è ancora sconosciuto.

(Redazione Online/l.f.)

LA TRAGEDIA:

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