Resta per ora un giallo la morte di Guido Conti, il generale dei carabinieri forestali ora in congedo trovato privo di vita su un'auto tra Sulmona e Pacentro, nell'Aquilano.

Letale un colpo di pistola alla tempia, anche se sembrano non esserci elementi, nel suo recente passato, in grado di scatenare la decisione di togliersi la vita.

In una lettera lasciata alla famiglia, Conti ha fatto riferimento a Rigopiano, la località in cui nel gennaio scorso, a causa di una valanga piombata su un hotel, hanno perso la vita 29 persone: "Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata - ha scritto -. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma".

E poi ha chiarito: "Non per l'albergo, di cui non so nulla, ma per l'edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma ciò non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre posto la domanda: Potevo fare di più?".

Infine i saluti affettuosi alla famiglia.

Sulla vicenda indaga la procura di Sulmona.

(Redazione Online/s.s.)

LE VITTIME DI RIGOPIANO:

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