Senza assicurazione e senza bollo. Abbandonate nell'unico luogo al riparo da nuove sanzioni: il deposito della polizia municipale di via Monastir. Un cimitero di auto rimosse e dimenticate dai proprietari che non hanno il denaro per pagare l'uscita o tentano di risparmiare sulla rottamazione.

STESSO COPIONE - "Capita sempre più spesso: vengono a chiedere dell'auto che è stata rimossa dal carro-attrezzi e, anziché ritirarla, pagano la multa e se ne vanno a piedi perché magari il mezzo non vale la spesa", spiega Davide Mucelli, presidente della cooperativa ST 2000 che gestisce l'appalto comunale per la rimozione e dà lavoro a 11 persone tra soci e dipendenti. "Quando siamo arrivati il piazzale era vuoto, ora non c'è più spazio e noi non possiamo fare nulla. Dopo 90 giorni, i veicoli diventano di competenza dell'Agenzia del demanio e dovrebbero essere loro a rimuoverle per venderle o rottamarle, ma restano quasi tutte qui". In effetti il piazzale di circa duecento metri quadrati ricavato accanto all'area del vecchio mercato è tutto esaurito. Tre doppie file e, nel mezzo, altre auto parcheggiate alla bell'e meglio: una Hyundai con finestrini rotti e sedili ricoperti di cartoni e spazzatura che prima dell'ultimo viaggio con l'autogrù deve essere stata la casa di un senzatetto; un'Alfa 147 senza fari, sventrata e ormai priva di sedili; la Renault appartenuta a qualcuno che con un adesivo sul cruscotto voleva gridare il suo amore per Carloforte. Una settantina in tutto. Nella maggior parte dei casi, i tagliandi dell'assicurazione esposti sul parabrezza sono ingialliti e scaduti alcuni anni fa.

PROBLEMA SICUREZZA - La cooperativa assicura il servizio di vigilanza 24 ore su 24, ma di sera vedere quel che accade in mezzo ai rottami è un'impresa impossibile perché i quattro lampioni in cima al pennone sono rotti. Superato il cancello all'ingresso e i primi dieci metri del piazzale dove si trovano i veicoli ritirati negli ultimi giorni, ci si può lasciar inghiottire dal buio. È quel che è accaduto nell'inverno scorso quando in un sabato notte di gennaio nessuno si era accorto di un ragazzo che camminava lungo il perimetro dell'area e se ne andava a morire accanto agli uffici della polizia municipale. Impossibile accorgersi di lui, il corpo venne trovato dopo molte ore quando l'alba era arrivata a illuminare il cemento gelido.

"Se ci dessero l'incarico per lo smaltimento potremmo occuparcene noi, ma così abbiamo le mani legate", continua il presidente proprio mentre il carro-attrezzi dell'impresa incaricata dal Demanio di portare via le auto completa l'unico viaggio del mese: quattro utilitarie e due moto in trenta giorni. In realtà non tutte le auto finiscono al macero. Quando il proprietario perde ogni diritto sul mezzo l'agenzia del demanio può metterle in vendita ma la procedura è tutt'altro che snella. Lo scorso ottobre tre mezzi del deposito di viale Monastir sono andati all'asta e nei prossimi giorni verranno aperte le buste con le proposte degli aspiranti acquirenti. A sentire chi lavora oltre il cancello al civico 56 di viale Monastir, gatti e topi si contendono lo spazio tra vecchie carcasse e ruote sgonfie.

MANCATO GUADAGNO - Il comandante della polizia municipale Mario Delogu spiega che la situazione ("che non mi risulta essere così grave") non riguarda l'appalto del Comune. "Noi versiamo il 7,1 per cento del nostro guadagno all'amministrazione, ma se gli automobilisti non pagano la rimozione, l'auto resta qui e poi passa di competenza al Demanio il nostro lavoro non lo paga nessuno", conclude Mucelli.

Mariella Careddu

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