Salvatore Riina sarà sepolto nel cimitero comunale di Corleone (Palermo), dove già si trovano le spoglie di Michele Navarra e Luciano Liggio e le ceneri di Bernardo Provenzano.

Tutto il gotha della mafia corleonese dal secondo dopoguerra al 2000, tutti racchiusi in uno spazio di pochi metri.

Michele Navarra, il medico mafioso che spadroneggiava negli anni '40 e '50, prima di essere sterminato da Luciano Liggio e i suoi ragazzi, tra cui c'erano proprio Riina e Provenzano.

Liggio appunto, il boss corleonese accanto a cui il capo dei capi ha mosso i primi passi in Cosa Nostra, prima di scavalcarlo e prenderne definitivamente l'eredità in seguito all'arresto.

E loro due, amici sin dai tempi dell'infanzia. 'Totò u curtu' e 'Binnu' Provenzano, che da Corleone hanno scalato i vertici della Cupola e, dopo la sanguinosa guerra di mafia in cui hanno fatto fuori tutti i boss palermitani con relative famiglie, hanno preso il comando di Cosa Nostra.

Nello stesso cimitero c'è anche l'urna con i resti di Placido Rizzotto, il sindacalista della Cgil ucciso nel 1948 dagli uomini di Luciano Liggio.

L'AUTOPSIA - Dall'autopsia, disposta dalla procura di Parma ed eseguita dal medico legale Rosa Gaudio, non sarebbe emerso nessun elemento particolare. Nessuna sorpresa dai primi rilievi: si tratta di Riina - è vero - ma è pur sempre un 87enne con diverse patologie, appena sottoposto a due interventi. Il nulla osta per il trasferimento della salma in Sicilia dovrebbe arrivare lunedì. La vedova Ninetta Bagarella e due dei figli, Salvo e Maria Concetta, sono andati a Parma per dare l'ultimo saluto al loro parente. Hanno atteso l'autopsia, poi hanno reso omaggio alla salma nella camera mortuaria dell'ospedale in cui Riina era ricoverato da dicembre 2015.

E Maria Concetta si è scagliata contro i cronisti, che le hanno chiesto conto del post su Facebook con cui invitava al silenzio: "Vi denuncio - ha detto - ho dei figli minori, tre bambini piccoli che vedono la foto della madre sui giornali". Poi ha chiesto "rispetto per il dolore di una famiglia".

"Adesso di Totò Riina si occuperà la storia", ha detto Luca Cianferoni, avvocato difensore del boss in tanti processi, che oggi ha accompagnato la vedova e figli di Riina a Parma. "È stata una giornata molto pesante", ha aggiunto.

(Redazione Online/L)

L'INTERVISTA A CLAUDIA LOI

LE FOTO

È morto, a 87 anni appena compiuti, Salvatore Riina
È morto, a 87 anni appena compiuti, Salvatore Riina
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Boss dei corleonesi, è diventato capo indiscusso di Cosa Nostra dopo la guerra di mafia degli anni '80
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Il paese natale del boss
Il paese natale del boss
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La prima strage che lo vede protagonista è del 1969, in viale Lazio a Palermo per uccidere il boss rivale Michele Cavataio
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L'altro boss dei corleonesi, Bernardo Provenzano
L'altro boss dei corleonesi, Bernardo Provenzano
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Sua moglie, Ninetta Bagarella
Sua moglie, Ninetta Bagarella
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Tommaso Buscetta, si è pentito e ha svelato a Falcone la struttura verticistica di Cosa Nostra dopo che Riina gli aveva sterminato la famiglia
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Nel 1992 la strage di Capaci, nella quale fu ucciso Giovanni Falcone assieme alla moglie e tre agenti della scorta
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Due mesi dopo la strage di via D'Amelio, in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta
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Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
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Emanuela Loi, sarda, morì nella strage di via D'Amelio mentre faceva la scorta a Paolo Borsellino
Emanuela Loi, sarda, morì nella strage di via D'Amelio mentre faceva la scorta a Paolo Borsellino
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La prima pagina de L'Unione Sarda dopo l'arresto di Riina
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I carabinieri lo portano in tribunale
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Il boss non si è mai pentito
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Il figlio Salvo Riina
Il figlio Salvo Riina
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