"D'inverno piove dentro i pullman, d'estate si muore dal caldo perché non c'è l'aria condizionata".

La sintesi di Mario Fadda, sindaco di Maracalagonis, è efficace e aiuta a capire perché, dei 693mila spostamenti che ogni giorno fanno pulsare l'Isola, solo il 10 per cento avvenga a bordo di un autobus.

Le lamentele arrivano anche da Burcei, dove sono state soppresse alcune corse e gli studenti "non sanno come tornare a casa da Cagliari dopo le lezioni", come ricorda il primo cittadino Giovanna Zuncheddu.

I sindaci sono intervenuti insieme ai rappresentanti delle altre amministrazioni sarde a un incontro organizzato dalla Regione sulla prossima riforma del Tpl.

"L'intento è stato quello di fornire elementi di conoscenza affinché tutti gli attori del processo possano partecipare, ciascuno con le proprie competenze, alla determinazione di una riforma importante", spiega l'assessore ai Trasporti Carlo Careddu.

La riforma prevede la creazione di "nuovi bacini di mobilità e dei relativi enti di governo per garantire qualità ed efficienza dei servizi essenziali, così come richiedono le norme nazionali e comunitarie in materia, entro la fine del 2019".

Ma le decisioni finali, aggiunge l'assessore, "saranno assunte dal Consiglio regionale".
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