La lunga notte della nazionale italiana, iniziata col triplice fischio dell'arbitro Lahoz, è stata segnata - oltre che dalle lacrime - dalle parole, sempre lucide anche in un momento simile, di Gigi Buffon che ha ricordato come il fallimento degli azzurri sia qualcosa di più grande della possibilità negata di giocare i prossimi campionati del mondo in Russia.

Lo zero a zero rimediato ieri a San Siro è stato un danno per l'intero movimento del calcio italiano. E non è un caso che il portiere della Juventus lo citi a caldo ai microfoni della Rai, perché il dispiacere personale si mischia con una visione più ampia. "Abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante", ha detto. "Questo è l'unico rammarico che ho e non quello di finire la mia parentesi con la nazionale".

Poi la notte, si diceva, che è continuata con l'apertura dei processi, al ct Ventura, ai giocatori, alla Federazione. A tutti, perché questa sconfitta - è bene ricordarlo, al di là delle dimissioni richieste a gran voce per il ct azzurro - è una sconfitta di tutti.

Anche e soprattutto economica, per noi, la Figc e la Fifa.

E con le prime luci del mattino le analisi si spostano anche su questo fronte, al punto che qualcuno ha preso carta, penna e calcolatrice e ha tracciato una riga sul foglio.

Sotto ha scritto una cifra che si aggirerebbe sui 100 milioni di euro: tanto ci costa non andare ai Mondiali.

Di mezzo ci sono sponsor, aziende che hanno legato il proprio nome agli azzurri e alla Federazione. E poi ci sono i diritti tv, che pesano non poco.

Tra Rai e Sky la Fifa aveva incassato circa 180 milioni per i Mondiali brasiliani, ora in Russia ci si aspetta che quella cifra si assesti sugli 80. Inoltre, la sola Rai paga alla nazionale oltre 26 milioni all'anno.

Insomma, da oggi si riparte con quello che è stato già ribattezzato l'anno zero del calcio italiano, del movimento sportivo italiano appunto, a cui tocca ricominciare daccapo, dalle macerie di un disastro che non si aveva il coraggio nemmeno di immaginare.

Ora quel disastro è realtà, ed è con la realtà che si fanno i conti.

(Redazione Online/m.c.)
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