Una panchina in un angolo verde, rifare il letto ogni mattina, qualcuno da amare come un nipote, sono cose che possono cambiarti la vita se hai superato una certa età. "Fare progetti per il futuro, perché no, anche da anziano", dice Mina Cilloni, responsabile del dipartimento benessere e diritti della Spi Cgil. "L'esistenza si allunga e la natalità cala, intorno al 2040, per la prima volta nella storia dell'umanità, gli ultrasessantacinquenni saranno un terzo delle popolazione e sorpasseranno i giovani, siamo il Paese più vecchio d'Europa e la Sardegna è tra le regioni più longeve del pianeta, ecco cerchiamo di vedere il lato positivo, ragioniamo sulle piccole azioni, sulle relazioni, come quelle dei centri dell'interno, sulla mobilità, la sicurezza, l'alimentazione".

I DATI - Anno del Signore 2017: l'età media nell'Isola è 45,6, in quindici anni c'è stato un balzo di oltre cinque anni. Semestene, in via di spopolamento conclamato, ha il record, 58 anni e 5 mesi, ma anche i cagliaritani hanno capelli bianchi e rughe (48,5 l'età media). E continuando di questo passo, nel giro di cinquant'anni saremo 140mila in meno. Al netto di un sistema previdenziale destinato a saltare per aria (il primo terremoto sarà nel 2032 quando andranno i pensione i nati nel '64), la sfida da vincere giorno per giorno è quella dell'invecchiamento attivo e della ricerca della felicità.

IL CASO - "Se più del 28% dei miei compaesani ha superato i 65 anni e gli under 15 sono appena il 9%, devo per forza farmi domande sul destino di queste persone". Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru (635 residenti e 100 migranti), ha fatto un bando per uno studio sull'invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale, se l'è aggiudicato il collettivo Sardarch e venerdì prossimo alle 19 in Biblioteca saranno presentate tre idee concrete: "Una riguarda l'agricoltura sociale e il legame con i minori stranieri non accompagnati, la seconda, la trasformazione delle case dei pensionati in laboratori e botteghe, la terza il turismo, pacchetti per portare visitatori senior nelle strutture ricettive del territorio", spiega Matteo Lecis Cocco Ortu.

LA REGIONE - Aggiunge Onnis: "Ne ho parlato con gli altri sindaci della zona, ma per ora un piano strategico unico non ce l'abbiamo, il problema è enorme, e credo che bisognerà mettersi d'accordo e indirizzare parte delle risorse della programmazione territoriale verso questo tema. Qualche Unione dei Comuni si è già mossa: nelle intese siglate con l'assessore Raffaele Paci ci sono fondi per residenze integrate (Parte Montis); per alloggi per malati di Alzheimer e per percorsi benessere (Alta Gallura); per realizzare strutture socio-assistenziali e ricreative (Cagliari) e per un Punto Salute (Sassari)".

CAGLIARI E SASSARI - "Il problema più sentito dei nostri anziani è il bisogno di socializzare, di sfuggire all'emarginazione", dice Ferdinando Secchi, assessore alle Politiche sociali di Cagliari. "Noi abbiamo in carico molte centinaia di persone per maltrattamenti, per fragilità, per l'assistenza domiciliare. Poi facciamo programmi specifici in estate e a Natale, ma stiamo provando a recuperare le risorse per estenderli a tutto l'anno, perché la richiesta è altissima: ascolto telefonico, accompagnamento alle visite mediche, disbrigo delle pratiche, ginnastica dolce nei parchi e al Poetto".

A Sassari "sta per partire 'Siamo tutti pedoni'", spiega Mina Cilloni (Spi Cgil), "progetto sulla sicurezza e la percezione del pericolo nelle strade per gli over 65, per costruire una città più a misura di persona che di automobile".

LA LONGEVITÀ - Roberto Pili, medico e presidente della Comunità della longevità, ha lanciato un'iniziativa che sta facendo il giro del mondo come best practice : "Si chiama 'Casa campidanese', luogo in cui nei secoli è maturata l'arte di vivere a lungo e in salute, spazi e filosofia che possono essere adattati anche alle abitazioni moderne, ovunque. Abbiamo fatto l'esperimento con 50 anziani, che per due anni hanno fatto lavoretti domestici, come rifarsi il letto, e attività agropastorali, ad esempio pigiare l'uva o pedalare. Queste persone, all'inizio convinte di dover finire in ospizio, sono diventate protagonisti della propria rinascita. È l'invecchiamento in salute sostenibile, a chilometro zero e a costo zero".

Cristina Cossu

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