Mentre la Francia ricorda la terribile ferita degli attentati terroristici, nei corridoi del ministero dell'Interno di Parigi ci si occupa di un tema scottante e terribile: ovvero l'aumento dei suicidi tra le forze dell'ordine. Un fenomeno tanto preoccupante da meritare una "valutazione" di nuove misure di prevenzione, nonostante la Francia sia tra i Paesi europei piuttosto all'avanguardia sul tema e da anni abbia previsto forme di assistenza ad hoc, come pool di psicologi che assistono i poliziotti anche sulla scena dei crimini più efferati.

Ultimo in ordine di tempo è stato il caso dell'ex capo della divisione anti-hooligans, una personalità piuttosto conosciuta tra le forze dell'ordine francesi, toltosi ieri la vita con l'arma d’ordinanza.

La sua morte ha spinto il ministro dell'Interno Gerard Collomb a rilasciare una dichiarazione ufficiale, ricordando che dall'inizio dell'anno sono ben 44 gli agenti di polizia che si sono tolti la vita, cui si aggiungono 16 gendarmi. Cifre allarmanti che richiedono interventi mirati, di cui discuteranno oggi Governo e organizzazioni rappresentative delle forze dell'ordine.

A cercare di analizzare il fenomeno, in crescita anche nel nostro Paese, avevano provato due anni fa il criminologo Francesco Carrer e il vicequestore e neurologo Sergio Gambarino, con il libro Lavorare in polizia: stress e burn out.

E lo stress è naturalmente legato alle situazioni con cui poliziotti e funzionari di pubblica sicurezza hanno quotidianamente a che fare, con i turni di lavoro e il frequente allontanamento dalle famiglie, ma anche con fattori specifici della categoria, primo tra tutti il diffuso rifiuto dell'aiuto psicologico, dovuto in parte al persistere di quella cultura "machista" per cui la debolezza personale è qualcosa da nascondere, soprattutto per chi si occupi della sicurezza altrui.

Né è poi da sottovalutare il possesso di armi personali, utilizzate nella maggior parte dei suicidi.

In attesa di vedere come interverranno le autorità francesi va ricordato che già qualche anno fa uno studio epidemiologico aveva sollevato il problema al governo francese, valutando il rischio di suicidio della categoria dei poliziotti 36 volte superiore al resto della popolazione.

(Redazione Online/b.m.)
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