Per la Catalogna "un'altra soluzione all'indipendenza è possibile".

Lo ha dichiarato Carles Puigdemont in un'intervista al quotidiano belga "Le Soir".

Dopo essere stato destituito dal governo centrale spagnolo guidato dal premier Mariano Rajoy, l'ex presidente della Generalitat si trova a Bruxelles insieme a quattro ex ministri, in attesa della decisione dei giudici sulla loro possibile estradizione.

Puigdemont si dice favorevole a un accordo con il governo di Madrid: "È sempre possibile un accordo, sono 30 anni che lavoro per ottenere un altro tipo di rapporto tra la Catalogna e la Spagna, ci abbiamo molto lavorato ma l'arrivo di Aznar ha fermato questo percorso".

La soluzione, spiega, è "sedersi al tavolo del negoziato".

All'Unione europea Puigdemont chiede di fare ciò che è stato fatto con Polonia e Ungheria: valutare se ci sono stati "abusi" di diritti, dichiarando: "salta agli occhi che il governo spagnolo non ha rispettato la carta dei diritti fondamentali".

Ieri l'ex governatore catalano in un'intervista a "Sky News" aveva lamentato di essere stato "trattato come un criminale, un trafficante di droga, un pedofilo o un serial killer".

"Questa non è politica, è usare i tribunali per fare politica" aveva aggiunto, sostenendo di "non essere un ribelle", ma di aver solo applicato "quello che il mio Parlamento ha deciso".

Intanto, i leader del Partito democratico europeo catalano (Pdecat), l'ex presidente catalano Artur Mas e la segretaria Marta Pascal, hanno raggiunto Puigdemont nella capitale belga per preparare la lista che presenteranno alle elezioni del 21 dicembre.

(Redazione Online/F)

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