La riforma della rete ospedaliera, che riorganizza i servizi di cura e assistenza socio-sanitaria sul territorio regionale, potrebbe ridurre numerosi servizi nell'Oristanese.

L'allarme è stato lanciato durante il primo incontro del nuovo consiglio dell'ordine dei medici di Oristano, rinnovato pochi giorni fa, con le organizzazioni sindacali ospedaliere e dei segretari aziendali.

Antonio Sulis (presidente), Roberto Irde (segretario) e il consigliere Luca La Civita hanno incontrato Luigi Curreli, rappresentante dell'Anaao, Alessandro Piercivalle, Giampiero Sulis e Lorenzo Fiorin, per il Cimo, Vittorina Olianas e Giuseppe Obinu in rappresentanza dell'Aroi e Pietro Manca per la Cgil.

Nel corso della riunione sono stati analizzati i problemi relativi all'attuale situazione dell'ospedale San Martino di Oristano e quelle poste dal Piano sanitario regionale.

Allo stato attuale risultano esserci notevoli carenze relativamente all'organico in varie discipline specialistiche, così come evidenziato nei giorni scorsi sia dalle organizzazioni sindacali che dall'ordine dei medici.

L'attuazione della nuova rete ospedaliera potrebbe porre serie difficoltà operative.

L'osservazione è stata posta da alcuni sindacati, i quali sostengono che sarebbe stato necessario ottenere di più in relazione al bacino di utenza e alle caratteristiche del territorio, mentre il timore è di un sostanziale depotenziamento e di una riduzione di importanti servizi.

Nel corso del confronto sono state individuate alcune istanze. L'impegno attuale è quello di concentrarsi sull'analisi delle piante organiche e sull'analisi della riforma della rete ospedaliera in tutta la sua complessità, e di rivedersi al più presto coinvolgendo anche i sindacati del territorio.
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