Una serie di minacce, o pressioni indebite, rivolte a un assessore comunale perché questi concedesse al figlio di un altro rappresentante della Giunta cittadina l'uso di un impianto sportivo nel territorio municipale: sarebbe il comportamento costato all'ex sindaco Valter Piscedda, oggi consigliere comunale e regionale del Pd, l'iscrizione sul registro degli indagati da parte del pm Andrea Vacca, titolare di un fascicolo aperto qualche mese fa e sfociato di recente nella visita in Comune degli uomini del Nucleo investigativo regionale della Forestale. Nell'ambito di un'altra inchiesta parallela è finito sotto accusa anche l'architetto Alessandro Cois, fino a pochi giorni fa responsabile del settore Opere pubbliche, manutenzioni, edilizia privata e urbanistica: il magistrato inquirente gli contesta alcuni abusi d'ufficio legati, pare, ad assenze dal lavoro.

I SEQUESTRI - I ranger sia nel caso di Piscedda (che respinge con fermezza ogni addebito) sia in quello di Cois hanno provveduto, su mandato del pm, a sequestrare una corposa mole di documenti e a portare via anche i telefoni cellulari dell'ex primo cittadino e del professionista, il cui contenuto sarà analizzato dal consulente nominato dalla Procura.

Gli investigatori hanno anche perquisito l'ufficio di Piscedda a Cagliari, nei pressi di via Mameli. Iniziative di rilievo, a fronte della contestazione di reati all'apparenza non così importanti da renderle necessarie. La vicenda è seguita da vicino dagli avvocati Luca Sannio e Luigi Porcella, difensori di Piscedda e Cois, ma null'altro trapela rispetto a quanto contestato nel verbale di sequestro consegnato ai due indagati. Inizialmente Porcella ha fatto ricorso al Riesame, poi ha rinunciato.

CAMBIO DI INCARICO - Nel frattempo Cois ha lasciato l'ufficio Opere pubbliche. Dallo scorso primo novembre, accogliendo una puntuale richiesta del dirigente, il sindaco Antonio Ena con un decreto gli ha revocato l'incarico (assegnatogli il 28 settembre) affidandolo al dipendente Giancarlo Scalas "fino al 31 dicembre 2017".

GILIACQUAS - A fine luglio l'attenzione dello stesso pm Vacca (che ipotizza il falso e l'abuso d'ufficio) era caduta sul progetto "Litus" a Giliacquas: erano stati acquisiti documenti per capire come il Comune avesse individuato i terreni sui quali intervenire, su quali presupposti li avesse ritenuti pubblici e perché avesse ordinato la demolizione di due baracche di pescatori. Con 400 mila euro regionali la Giunta vorrebbe realizzare sulle sponde di Santa Gilla camminamenti e sentieri, illuminazione e parcheggi che attirino residenti e visitatori.

Andrea Manunza

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