Si chiama June's il ristorante che ha aperto i battenti ieri a Toronto, in Canada, e la sua particolarità è che i 14 membri dello staff sono tutti sieropositivi.

L’idea è nata dopo che un sondaggio ha rivelato che solo la metà dei canadesi avrebbe mangiato cibo preparato da persone sieropositive o condiviso la tavola con loro. Da qui la sfida di abbattere lo stigma che ancora si associa all’HIV.

Oltre alla scommessa degli ideatori, c’è la volontà di riaccendere il dibattito sulla malattia, perché nonostante gli enormi progressi della medicina in termini di cura e sopravvivenza delle persone colpite da HIV, persiste l’idea che si possa contrarre tramite un semplice contatto umano e che la diagnosi equivalga ancora a una condanna a morte.

Immediate le reazioni sui social, tra chi apprezza il coraggio e chi fa notare i non pochi rischi: un semplice incidente in cucina, primo tra tutti quello di tagliarsi mentre si maneggiano i cibi, e si metterebbe in pericolo la salute dei clienti. La risposta dello staff è che in questi casi in qualsiasi ristorante la prassi sarebbe quella di buttare via gli alimenti eventualmente toccati e ripulire attentamente le superfici: "lo faremmo a prescindere dall’HIV, è questione di buon senso".

L’iniziativa farà certo discutere, in Canada e altrove, ma per gli ideatori e per molti sieropositivi avrà comunque il merito di far riparlare di un problema che resta ancora tabù.

(Redazione Online/b.m.)
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