Cresce di giorno in giorno l'attesa per la sfida tra Italia e Svezia, snodo fondamentale per l'accesso ai Mondiali del 2018 in Russia.

Una febbre che ha contagiato già moltissimi tifosi e appassionati, facendo salire il termometro delle vendite verso quota 65mila biglietti staccati per la gara di ritorno del play off, che si svolgerà lunedì 13 novembre allo stadio Giuseppe Meazza di Milano.

E a mettere ulteriore "pepe" sulla gara degli Azzurri, che non possono assolutamente perdere il treno per la Russia, ci ha pensato il commissario tecnico della Svezia, Janne Andersson: "Non voglio niente di più al mondo che andare alla Coppa del Mondo, ma non sento di avere la pressione di tutta la nazione su di me", ha detto.

"Abbiamo tutto per vincere e stiamo abbastanza bene", ha dichiarato ancora Andersson.

Per il doppio confronto contro gli Azzurri, il ct svedese è alle prese con le condizioni di forma non perfette di Lindelof (poco utilizzato dal Manchester United), Durmax ed Ekdal.

E proprio sull'ex centrocampista di Siena, Bologna e Cagliari, Andersson ha dichiarato: "Albin sta meglio di prima, è sulla buona strada dopo un lungo periodo di lesioni e problemi fisici e sono fiducioso. Ma io conto su di lui".

Per affrontare al meglio l'Italia, Andersson avrà sicuramente chiesto informazioni su Ventura al centrocampista Pontus Jansson, che dal 2014 al 2016 ha collezionato 16 presenze nel Torino propri agli ordini dell'attuale ct azzurro. "In realtà qualcosa mi farò dire", ha ammesso.

Lo stesso Gian Piero Ventura ha parlato della sfida e ha detto: "Non è il momento di sognare, è il momento di passare il turno. Poi sogno di avere venti giorni di tempo per allenare la Nazionale, ma prima dobbiamo qualificarci".

Lo ha detto il commissario tecnico della Nazionale al centro tecnico federale di Coverciano, a Firenze, dove gli azzurri hanno iniziato la preparazione in vista del doppio impegno dei play off. "L'Italia deve essere l'Italia, quella che quando si gioca qualcosa di importante c'è sempre stata, sul piano della voglia, dell'umiltà e della consapevolezza. Non conta il modulo ma come giochiamo, con quale determinazione, rabbia e voglia".

(Redazione Online/m.c.)
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