Forse non sarà una doccia fredda per la scrittrice saudita Badria Al Bishr, ma il ritiro del suo ultimo libro "I visitatori del giovedì" da parte del Ministero della Cultura dell'Arabia Saudita rischia di metterla nei guai. E l'accusa di indecenza non va presa alla leggera in un Paese in cui l'offesa ai dettami religiosi è considerata tra i reati più gravi.

Lo sa bene l'autrice, nota in Italia per l'opera "Profumo di caffè e cardamomo", che da anni racconta al mondo le lotte quotidiane delle donne saudite per l'emancipazione.

Pietra dello scandalo sono gli espliciti riferimenti sessuali contenuti nel libro che narra la storia di una ragazza e la scoperta dell'identità femminile attraverso il confronto settimanale con altre donne e la condivisione delle piccole e grandi gioie e difficoltà personali.

E il caso rischia di non fermarsi al ritiro dalle librerie, perché il portavoce del Ministero, Hani al Ghafili, ha annunciato di aver aperto un'inchiesta sulla vicenda, senza peraltro specificare nel dettaglio le ragioni della censura.

Nessun commento ufficiale è arrivato finora dall'autrice, sociologa, collaboratrice di diverse testate giornalistiche saudite e presentatrice di uno show televisivo sulla rete MBC, tra le più seguite del Paese.

Una decisione, quella del governo saudita, che rischia di vanificare alcune importanti conquiste in materia di emancipazione femminile e di libertà d'espressione, in un Paese ancora molto indietro rispetto ai canoni occidentali, ma con alcune importanti aperture alle donne, come l'accesso alla scolarizzazione, al divorzio e la recentissima possibilità di guidare.

La stessa Badria Al Bishr aveva raccontato al mondo quanta strada ancora restasse da percorrere all'Arabia Saudita in tema di parità di diritti: "Gli uomini comprendono presto che le case sono create per le donne, le catturano e le imprigionano. Le donne sono abituate alla clausura, ci si affezionano (…) Il loro ruolo è limitato, il loro valore sociale scarso, dal momento che vengono mantenute per tutta la vita e questo rende facile, per chi le mantiene, comandare su di loro" .

(Redazione Online/b.m.)
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