A cinque mesi dagli incidenti di piazza San Carlo a Torino, quando a causa della calca scatenatasi mentre le persone assistevano alla finale di Champions League Juve-Real Madrid morì la 38enne Erika Proietti e rimasero ferite 1526 persone, la Procura è pronta a recapitare gli avvisi di garanzia.

Sarebbero almeno una ventina, secondo indiscrezioni di stampa, gli indagati per omicidio colposo e lesioni.

Quella drammatica sera, per ragioni ancora da chiarire, dopo il terzo gol subito dai bianconeri scattò il panico: un fuggi fuggi caotico di oltre tremila persone ammassate davanti ai maxischermi, a fare il resto furono le poche vie di fuga e tutti i cocci di vetro che, nonostante l'ordinanza li vietasse, tappezzavano la piazza e che causarono quell'enorme numero di feriti.

L'inchiesta, coordinata dal pm Antonio Spataro e dai sostituti Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacile, è concentrata su due fronti.

Da un lato si cerca di capire cosa abbia scatenato il fuggi fuggi generale.

Dall'altro si va alla caccia di lacune nell'organizzazione e la gestione dell'evento, e qui nel mirino ci sono Comune, Vigili del fuoco, Questura e Prefetturra.

Già iscritti nel registro degli indagati il presidente e il direttore di Turismo Torino, ente che ha organizzato l'evento, e il sindaco Chiara Appendino. L'avviso di garanzia per il primo cittadino è un atto dovuto in seguito alle numerose denunce ricevute.

(Redazione Online/L)

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