Una contestazione dopo l'altra: prima l'Antitrust, ora il ricorso al Tar: saranno i giudici amministrativi a stabilire se Arriva Italia Rail è stata ostacolata nella corsa all'affidamento dei servizi ferroviari nell'Isola.

Il ricorso, annunciato a metà settembre dall'amministratore delegato di Arriva Italia Angelo Costa, è stato depositato nel tribunale amministrativo regionale il 16 ottobre e verrà discusso il prossimo 6 dicembre.

La società sostiene non aver avuto accesso agli atti necessari per presentare un'offerta adeguata alla Regione.

Dall'assessorato ai Trasporti sono arrivate solo "risposte parziali" alle richieste dell'azienda.

Nel frattempo la Regione ha firmato a luglio un contratto che farà incassare a Trenitalia 43 milioni di euro all'anno, a fronte di 3,7 milioni di chilometri di collegamenti e investimenti sui convogli.

Arriva Italia, costola del colosso europeo che gestisce servizi in 14 nazioni dell'Unione europea, aveva già inviato una diffida all'assessorato ai Trasporti a luglio 2016, ma gli uffici regionali hanno ritenuto di poter andare avanti.

"STOP AL CONTRATTO" - "Il ricorso riprende in toto la decisione di bocciare quel contratto già assunta dall'autorità garante della Concorrenza", avverte il deputato di Unidos Mauro Pili.

"Si tratta di un vero e proprio stop a quell'accordo, visto che in pendenza di giudizio sarà difficile che, sia Trenitalia che la stessa regione, vadano avanti su quella procedura. Sarebbe da irresponsabili rischiare altro denaro pubblico dinanzi a contestazioni talmente evidenti considerato che la stessa autorità garante della Concorrenza il 25 agosto scorso aveva bocciato senza appello il contratto di servizio tra regione Sardegna e Trenitalia", conclude il parlamentare.

LE PERPLESSITÀ - Il garante Antitrust Giovanni Petruzzelli aveva già parlato a metà settembre di una procedura per l'affidamento dei servizi ferroviari in Sardegna che "potrebbe non essere immune da vizi".

Nei giorni scorsi poi a tutte le Regioni e ai ministeri dei Trasporti e dell'Economia è arrivata una segnalazione congiunta su questo argomento firmata, anche dall'autorità nazionale anticorruzione (Anac) e dall'autorità di regolazione dei trasporti (Art).

Nella lettera si ricorda che la scelta di derogare al principio dell'evidenza pubblica non può prescindere dagli obblighi di "natura informativa e motivazionale".

LA REGIONE - Il contratto con Trenitalia secondo la Regione è "assolutamente legittimo", in quanto "la procedura seguita rispetta il regolamento Comunitario 1370/2007 e tutta la normativa nazionale in materia", hanno sempre ripetuto dall'assessorato ai Trasporti. Arriva Italia Rail "non ha presentato alcuna proposta utile che potesse essere presa in considerazione".

Insomma, tutto regolare, nessuno sgambetto al gruppo Arriva, che ora si è rivolto al Tar per avere accesso agli atti. Ma questo potrebbe essere solo il primo passo di una battaglia legale per il controllo dei servizi ferroviari nell'Isola: l'obiettivo finale potrebbe essere quello di far annullare il contratto con Trenitalia.

Michele Ruffi

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