Una beffa. Una vergognosa legge, esecutiva dal 10 ottobre scorso, prevede un risarcimento di 8.200 euro ai figli delle vittime in caso di omicidio commesso dal coniuge e 4.800 euro a chi ha subito uno stupro.

Ora il governo cerca di rimediare inserendo nella legge di stabilità un aumento, che rimane comunque irrisorio ed è già contestato da associazioni e centri antiviolenza. Rimangono comunque minimi gli indennizzi previsti per le vittime di femminicidi e aggressioni sessuali.

Non a caso si è già scatenata anche la polemica politica: il Movimento 5 Stelle va all'attacco del Pd, che si giustifica sostenendo come la necessità di prevedere un risarcimento da parte dello Stato per chi subisce reati violenti è resa obbligatoria "dall'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Ue".

I fondi necessari per i risarcimenti saranno prelevati dal "Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura".

Si tratta di somme molto lontane da quelle previste per le vittime di reati legati al terrorismo, alla criminalità organizzata, ma anche alle somme previste per chi ha subito i danni di un incidente stradale quando il veicolo non è coperto da assicurazione.

"Tragedie e crimini così odiosi non si ripagano con nulla, è vero, ma il governo ha offeso un'altra volta le vittime di reati intenzionali violenti che aspettano da troppo tempo un Fondo ad hoc per una tutela indennitaria degna di un Paese civile", dichiara il deputato grillino Vittorio Ferraresi.

(Redazione Online/s.a.)
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