Continua a tenere banco negli Usa lo scandalo Russiagate.

Dopo l'incriminazione di Paul Manafort, manager della campagna elettorale che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca, accusato di cospirazione per le "relazioni pericolose" intrattenute con emissari di Mosca e per essere stato a conoscenza delle ingerenze russe nella sfida tra il magnate e Hillary Clinton, oggi è arrivato il commento del numero uno di Washington.

Affidato, come al solito, a Twitter.

"Le fake news - ha cinguettato Trump - stanno facendo gli straordinari. Come ha detto il legale di Paul Manafort non c'è 'collusione' e gli eventi si riferiscono a molto tempo prima che lui arrivasse nella campagna".

Intanto, davanti alla commissione d'inchiesta istituita dal Congresso per fare luce sul caso, sono iniziate le audizioni dei manager di Twitter, Google e Facebook.

Secondo il social network fondato da Mark Zuckerberg sarebbero stati almeno 126 milioni gli americani che avrebbero visualizzato i post generati da profili falsi legati alla Russia.

Dal canto proprio, Mosca nega ogni responsabilità.

"La Russia sta seguendo le indagini avviate nei confronti degli ex dipendenti dello staff del presidente statunitense Donald Trump, ma le considera una questione interna degli Stati Uniti", ha commentato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov.

(Redazione Online/l.f.)

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