Ai migranti che entreranno nell'ex carcere, dove sarà realizzato il centro regionale per la permanenza e rimpatri, sarà applicata la misura di detenzione amministrativa.

Questo per ragioni di sicurezza, destinata agli irregolari in attesa di rimpatrio o espulsione.

A sottolineare questo aspetto è il gruppo consiliare di maggioranza, Democrazia e Partecipazione, rispondendo alle critiche mosse i giorni scorsi da Riccardo Uda, ex sindaco ed esponente dell'opposizione in Consiglio.

"La Corte Costituzionale - è scritto nel documento - ha più volte affermato che il trattenimento dello straniero mediante detenzione amministrativa è misura incidente sulla libertà personale che non può essere adottata al di fuori delle garanzie dell'art. 13 della Costituzione: su tutte la cosiddetta 'giurisdizionalizzazione' del procedimento di irrogazione".

Il provvedimento viene adottato dal questore e convalidato entro le 48 ore successive dall'autorità giudiziaria, mentre l'udienza di convalida si svolge in camera di consiglio alla presenza del difensore, e la convalida del trattenimento comporta la permanenza nel CPR per un periodo di 30 giorni prorogabili sino ad un massimo di 90.

Entro questi termini lo straniero irregolare dovrà essere rimpatriato.

"Sotto il profilo della sicurezza di un CPR - prosegue il documento - si tratta quindi di una vera e propria struttura detentiva, destinata al trattenimento degli stranieri in attesa di espulsione e rimpatrio".

Alla minoranza i consiglieri che sostengono la giunta Succu rispondono: "È evidente che le risposte dell'amministrazione sono sempre state coerenti rispetto al comune sentimento di quella parte di popolazione, fortunatamente la stragrande maggioranza, che si riconosce nei valori dell'accoglienza, della solidarietà umana e del sostegno reciproco. La difesa di questi valori passa anche attraverso la lotta alle situazioni di illegalità e di irregolarità".
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