Avvisi di proroga delle indagini sono stati notificati in questi giorni ai 17 indagati nell'ambito del furto delle provette contenti campioni biologici e Dna avvenuto al parco Genos di Perdasdefogu.

"Il provvedimento - spiega a L'Unione Sarda il capitano Giuseppe Merola, comandante della compagnia carabinieri di Jerzu - è stato disposto poiché sono trascorsi 6 mesi dall'iscrizione nel registro degli indagati delle persone al centro delle indagini. Resasi necessaria la proroga, abbiamo portato a termine le notifiche, come richiesto dal procuratore".

I militari avevano segnalato all'autorità giudiziaria 53 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di furto aggravato, peculato, abuso d'ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici; per 36 di queste, la posizione penale era stata stralciata a causa della decorrenza dei termini, quindi per prescrizione.

A finire nel mirino degli inquirenti, tra gli altri, gli amministratori e i presidenti che, negli anni, si sono succeduti alla guida di Shardna spa e Parco Genos, oltre ai sindaci di alcuni Comuni che, arbitrariamente, avevano consentito l'accesso agli uffici anagrafe ai fini della ricerca.

Sabrina Schiesaro

(Redazione Online)

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