Dopo il caso del produttore Harvey Weinstein che ha scosso il dorato mondo di Hollywood, anche Wall Street viene travolta da uno scandalo legato a violenze sessuali.

Fidelity Investments, una delle più grandi società di investimento al mondo, ha infatti rimosso due alti dirigenti nelle ultime settimane a seguito di accuse di molestie.

La notizia è stata lanciata dal Wall Street Journal e poi ripresa e confermata da altre testate Usa. Il Washington Post, che cita due fonti familiari con la vicenda, spiega in un articolo che il manager C. Robert Chow si è dimesso questo mese, mentre il tech fund manager Gavin Baker è stato licenziato dalla società a settembre.

LA VICENDA - Chow, 56 anni, ha dovuto lasciare dopo essere stato accusato di avere fatto commenti sessuali inappropriati ad alcune colleghe; Baker, invece, è accusato di molestie a una dipendente di 26 anni.

Entrambi lavoravano nella divisione "stock-picking", che si occupa di selezionare i titoli azionari da tenere nel portafoglio.

Un portavoce di Baker ha riferito che il suo cliente nega strenuamente le accuse. Fidelity Investments, dal canto suo, non ha voluto commentare su casi specifici, ma il portavoce Vincent Loporchio ha dichiarato che le politiche della società "proibiscono qualunque forma di molestia".

"Quando accuse di questo tipo vengono portate alla nostra attenzione, indaghiamo immediatamente e adottiamo azioni rapide e appropriate. Semplicemente non tollereremo e non tolleriamo questo tipo di comportamenti", ha dichiarato il portavoce di Fidelity. Secondo il Washington Post, la società avrebbe inoltre assunto un consulente esterno per controllare il comportamento dei dipendenti nell'unità "stock-picking" .

MASSIMA ATTENZIONE - Le accuse giungono in un momento in cui la sensibilità sulla questione di molestie e abusi sessuali è molto alta. Sia per via dello scandalo di Harvey Weinstein, sia alla luce del fatto che venerdì il New York Times ha riportato che Bill O'Reilly, ex conduttore di Fox News, avrebbe raggiunto segretamente un accordo da 32 milioni di dollari con una collaboratrice della rete affinché non porti avanti una denuncia per molestie sessuali.

Il Washington Post, inoltre, sottolinea che Wall Street "da tempo combatte per la sua reputazione di posto in cui le donne e le minoranze faticano ad avere successo" e ricorda che "nessuna delle principali banche quotate del Paese - JPMorgan Chase, Citigroup né Bank of America - è mai stata guidata da una donna". "Fidelity è un caso piuttosto insolito nel mondo della finanza", scrive il giornale. La società di investimenti, infatti, è guidata da una donna, Abigail P. Johnson, che è presidente e CEO dal 2014. Fu suo nonno ad avviare la compagnia e lei, secondo Forbes, è proprietaria di una quota significativa della società.

(Redazione Online/v.l.)
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