Il dramma dei pastori di Sinnai legato alla siccità e alla diffusione della lingua blu che sta uccidendo il bestiame, è rimbalzato oggi in Comune a Sinnai dove gli stessi allevatori sono stati ricevuti dal sindaco Matteo Aledda.

Centinaia di pecore morte, produzione del latte in ribasso e ora la paura dell'aborto: per gli allevatori l'ennesima mazzata legata anche al basso costo del latte. Questa la situazione.

Il primo cittadino Aledda ha ascoltato, ha ritenuto legittime le proteste degli interlocutori, assicurando tutto il suo impegno per venire incontro alle loro richieste.

Sotto causa la Regione sollecitata ad intervenire in modo massiccio sul problema. Ma a parte i contributi necessari per alleviare almeno in parte i danni, c'è anche l'immediata necessità dello smaltimento delle carcasse delle pecore che continuano a morire.

"Nomineremo un tecnico per individuare il punto giusto per realizzare questa sorta di fossa comune: le stesse carcasse dovranno essere smaltite a termine di legge con un ulteriore costo che non può essere a carico dei pastori. Chiediamo alla Regione una presenza sul territorio garantendo il ristoro delle perdite".

Per domani è previsto un nuovo incontro fra il sindaco e le organizzazioni sindacali. Intanto Aledda ha firmato altre ordinanze per evitare sconfinamenti delle gregge dove è comparsa la lingua blu in zone non infette.

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