In attesa del voto previsto per mercoledì sul bilancio 2018 dell'Unione europea, i Giovani ambasciatori di The One Campaign hanno raggiunto Bruxelles per portare un messaggio al cuore dell'Europa.

Tra loro c'era anche una 28enne di Villasor, Erika Orrù.

La richiesta all'Ue è stata quella di "scegliere la direzione che conduce all'eradicazione della povertà estrema entro il 2030".

Lo strumento è quello dell'aumento "degli aiuti allo sviluppo a lungo termine, anziché concentrarsi su risultati a breve termine".

I ragazzi hanno incontrato, in totale, oltre 100 eurodeputati di diversi schieramenti politici, esponendo i modi in cui gli aiuti allo sviluppo abbiano aiutato milioni di persone, permettendo, ad esempio, a 18 milioni di bambini, in un solo anno, di frequentare la scuola.

"Sono convinta - sono state le parole di Erika - che il mio attivismo e quello di altri 200 giovani abbia smosso qualcosa a Bruxelles. Abbiamo ricevuto il supporto di molti eurodeputati che, come noi, credono che gli investimenti nello sviluppo di lungo periodo siano fondamentali in un’era di molteplici sfide e incertezze. Io personalmente ho avuto il piacere di incontrare Patrizia Toia (Socialisti e Democratici) che ha riconosciuto l’importanza della cooperazione internazionale per lo sviluppo di lungo periodo e la necessità di 'cominciare dalle bambine e dai bambini e dalla loro istruzione e salute' nella lotta alla povertà. Dopo gli oltre 100 incontri che abbiamo avuto in Parlamento, sono ottimista riguardo al voto del 25 ottobre".

(Redazione Online/s.s.)
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