"Un anno fa se mi avessero chiesto se i foreign fighters sarebbero potuti venire in Italia in barca, avrei risposto 'no'. Ora invece è un'ipotesi concreta".

Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti, oggi a Firenze. "Da qui l'ossessione in questi dieci mesi per il confine meridionale della Libia, che sta diventando il confine meridionale dell'Italia".

"La caduta di Raqqa - ha aggiunto - è molto importante. Non dobbiamo essere troppo facili nel valutare quello che è avvenuto. Lo Stato islamico aveva due punti di forza: la capacità di sviluppare campagne militari e fare attività di carattere terroristico. Oggi è stata colpita al cuore".

Tuttavia, prosegue, "con la caduta di Mosul e Raqqa lo Stato islamico è morto? È finita la minaccia? No, perché quando una struttura è colpita al cuore, può cercare di dimostrare di essere ancora forte e rispondere con azioni terroristiche".

"Noi dobbiamo stare attenti sia dal punto di vista politico che diplomatico. Dobbiamo curare con attenzione maniacale questi aspetti sul piano della cooperazione. L'altro movimento che dobbiamo fare è guardare ai foreign fighters. Ne abbiamo discusso al G7, gli amici americani e giapponesi erano preoccupati come noi su questo".

(Redazione Online/D)

IL G7 A ISCHIA:

LA CADUTA DI RAQQA:

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