È di Santiago Maldonado - 28enne attivista della causa degli indigeni argentini Mapuche scomparso lo scorso 1 agosto durante una manifestazione - il cadavere ritrovato martedì nel fiume Chubut, nel sud del Paese.

Lo ha affermato il fratello Sergio, che ha dichiarato ai giornalisti: "Abbiamo riconosciuto i suoi tatuaggi, siamo convinti che si tratti di Santiago".

La conferma è arrivata anche dal giudice Gustavo Lleral, incaricato di indagare sul caso.

L'autopsia preliminare effettuata all'obitorio giudiziario di Buenos Aires ha rivelato che sul corpo non c'erano segni di lesioni. Ancora da accertare dunque le cause del decesso del giovane.

"Ci vorranno più di due settimane per avere i risultati finali dell’esame autoptico", ha detto il giudice.

La famiglia dell'attivista e alcune associazioni per i diritti dell'uomo hanno accusato la polizia argentina di essere responsabile di quanto accaduto nelle ultime settimane al giovane, organizzando manifestazioni e proteste per chiedere giustizia.

La più grande si è tenuta lo scorso 1 ottobre a Buenos Aires in Plaza de Mayo, quando sono scese in piazza migliaia di persone.

(Redazione Online/F)
© Riproduzione riservata