Afghanistan, strage in due moschee: oltre 70 le vittime. L'Isis rivendica
È salito a oltre 70 il numero delle vittime a seguito di due attentati compiuti da kamikaze in Afghanistan.
A essere colpiti sono stati una moschea a Kabul e un altro luogo di culto nella provincia di Ghor; in quest'ultimo, l'obiettivo del raid, secondo le autorità locali, era il comandante di una milizia che combatte contro gli insorti, Fazl-ul-Ahad Khan, e che, a detta di testimoni, si trovava all'interno della moschea.
L'uomo sarebbe morto nell'attentato.
Tra le vittime ci sono anche molte donne e diversi bambini.
L'attacco alla moschea di Kabul è stato rivendicato dall'Isis attraverso un comunicato.
L'attentato - si legge nel documento - era diretto contro i "politeisti", un termine con cui lo Stato islamico definisce in modo dispregiativo i musulmani sciiti.
RAZZI A KABUL - All'alba i talebani hanno sparato tre razzi che sono caduti nella "zona verde" al centro di Kabul. In particolare, sono state colpite le aree di Wazir Akbar Khan e Shash Darak.
Uno di essi ha centrato un muro esterno dell'ambasciata dell'Arabia Saudita, mentre un altro si è schiantato vicino al quartier generale della Nato e della Missione "Resolute Support".
L'operazione è stata rivendicata dai talebani, che hanno parlato di "molte vittime".
(Redazione Online/s.s.)
GLI ATTENTATI: