Orti senz'acqua, ulivi senza frutto, laghi sempre più bassi. Un panorama che sconvolge e che preoccupa. La siccità che pare non volersi arrestare inizia a lasciare segni indelebili per la natura e per l'economia del territorio del Sarcidano.

A giorni l'Enas chiuderà i rubinetti e gli ortolani isilesi resteranno senz'acqua per irrigare. "Sapevamo già di questo", ha detto il sindaco di isili Luca Pilia -, abbiamo avuto una piccola proroga ma le riserve d'acqua sono scarse".

A Escolca e Gergei, paesi dell'olio, la produzione scenderà di oltre il 60%, un colpo al cuore dell'economia dei due centri. "I consumatori -, dice Rossano Zedda di Gergei - dovranno comprare dalla grande distribuzione".

I campi di grano stanno cominciando a essere arati a secco, aspettare le piogge di novembre sarebbe troppo tardi per poter iniziare la raccolta entro giugno. Un tentativo per cercare di salvare la prossima stagione.

I grossi laghi della zona scendono ogni giorno. "L'acqua c'è ancora -, dice Antonio Orgiana di Orroli -, ma si sta ritirando a vista d'occhio, si sta andando avanti con l'angoscia". Le previsioni non rassicurano, si potrebbe tirare avanti così ancora per un po', ma prima o poi anche le falde acquifere, le uniche a dare qualche speranza, che approvvigionano gli abbeveratoi, le fontane potrebbero dare i primi segnali di difficoltà.
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