Un tempo si diceva "finché non ci scappa il morto non si interviene". Riguardo ai marciapiedi disastrati di Carbonia anche questo detto è superato.

Sì, perché sul marciapiede dissestato di via Liguria, di fronte alla farmacia, dove un mese fa è caduto un pensionato che qualche giorno dopo è morto per un'emorragia cerebrale, le persone continuano a cadere, farsi male e nessuno interviene.

IL DANNO - Lo sa bene una casalinga di 62 anni che, ieri, è inciampata sul dislivello subdolo delle mattonelle cosiddette "autobloccanti" a pochi metri dalla porta della farmacia.

È caduta a pochi metri dal punto segnalato dai parenti di Ivo Rinaldo, il pensionato deceduto un mese fa: "Nulla si è mosso dal giorno della disgrazia - dicono - noi abbiamo messo tutto nelle mani di un legale ma è assurdo che non si faccia nulla e che altre persone corrano dei rischi".

Le conseguenze subite ieri dalla donna sono un braccio rotto e una contusione alla testa. I primi ad assisterla sono stati i dipendenti della farmacia Turacchi, costretti a trovarsi dinanzi a una scena divenuta frequente in uno dei marciapiedi più insidiosi della città.

LA MAPPA - Quello di via Liguria, infatti, si gioca il primato con altri marciapiedi per percorrere i quali occorre allenamento. Le mattonelle identiche a quelle di via Liguria sono saltate pure in Corso Iglesias.

Occhi ben spalancati poi in alcuni punti di via Lubiana: il pavimento è in frantumi esattamente come in diverse zone di via Marche. Marciapiedi nel cuore urbano come via Toscana, Croazia, Caresias costituiscono prove per super atleti, certo non solo per anziani: non solo sono sgretolati, ma è fitta la presenza degli stalli, con gradini di 10 centimetri, che un tempo ospitavano i contenitori dei rifiuti.

"Si tratta di barriere architettoniche create quasi ad arte e in spregio ai bei discorsi sulla necessità di abbatterle", contesta ancora una volta Gianfranco Cancedda, presidente Adiconsum ma pure Associazione Terza Età.

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