Tutti a processo per il presunto ricatto al Qatar: il gup di Tempio Giuseppe Grotteria ha rinviato a giudizio l'imprenditore di Codrongianos, Alessandro Marini, e l'immobiliarista olbiese, Pierluigi Bardanzellu.

Sono state accolte le richieste della Procura (il reato contestato è quello di tentata estorsione) per i fatti avvenuti nel maggio del 2015, poche ore prima dell'arrivo a Olbia dell'allora presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per la firma dell'intesa sul Mater Olbia, l'ospedale internazionale del Qatar in via di realizzazione.

Marini (difeso dagli avvocati Mario Rosati e Pierfrancesco Bruno) avrebbe cercato di condizionare l'intesa per la realizzazione della clinica, minacciando di avviare una causa di usucapione sulle aree dove sorge la struttura.

Lo stesso Marini sosteneva di avere acquisito dal pastore di Gergei, Luigi Mulas - il custode del casa di don Luigi Verzé - il diritto di avviare l'azione legale per l'acquisizione dei terreni.

Secondo la Procura, la richiesta fatta all'allora sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e al manager della Qatar Foundation Endowment, Lucio Rispo, presunte vittime della tentata estorsione, era quella di far entrare nel progetto da un miliardo e 200 milioni di euro un consorzio di imprese rappresentate da Marini e Bardanzellu.

Erano presenti in aula i legali di parte civile, per la Hsrt (società controllata dal Qatar, proprietaria del Mater) l'avvocato Angelo Merlini, per il fallimento San Raffaele, il collega Agostinangelo Marras.

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