"Il governo non era semplicemente informato: era d'accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare questa mozione prevedeva che il governo desse un parere. Che c'è stato. Ed è stato positivo".

Lo ha detto il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, in un'intervista a proposito del caso Visco.

Il mandato del governatore della Banca d'Italia - nominato nel 2011 - è in scadenza alla fine del mese e nei giorni scorsi il Pd ha presentato alla Camera una mozione in cui si chiede che non venga riconfermato, approvata dal governo. Una decisione che ha provocato malumori all'interno del partito.

Matteo Renzi in tour con il treno "Destinazione Italia"
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"L'esecutivo", ha aggiunto l'ex premier, "è composto da persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stanno parlando. Dunque: è evidente che il governo sapesse e che anche fosse d'accordo".

A proposito delle prese di posizione di Walter Veltroni - che ha definito la mozione "incomprensibile ed ingiustificabile" - e del presidente emerito Giorgio Napolitano, Renzi ha dichiarato: "Mi spiace per le polemiche di Veltroni e Napolitano e di tutti gli altri, anche se rispetto la loro opinione. Ogni discussione aiuta a crescere, ma rimango stupito nel vedere reazioni così dure a un semplice atto parlamentare. O vogliamo dire che il Parlamento non può discutere".

Il segretario Dem ha inoltre ribadito di non avere alcuna "questione personale" contro Visco, rimandando la decisione sul nuovo governatore al Parlamento, affermato che nella mozione approvata "si esprime un giudizio su ciò che è accaduto in questi anni. O vogliamo far credere che in questi anni sia andato tutto bene? Qui non è in ballo il galateo istituzionale né la scelta del nome, ma il ruolo e la dignità del Parlamento".

(Redazione Online/F)

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