"Nella vita non si deve mai mollare. Mai!". Lo dice come se anche parlando si potesse vedere il punto esclamativo e si potesse esorcizzare il dolore vissuto.

Valentina Cossu, 36enne di Carbonia, per otto lunghi mesi ha giocato una rischiosissima partita contro un cancro, uscendone infine da trionfatrice.

Sino a qualche anno fa la sua vita era quella di una giovane donna come tante. Un lavoro in Germania, dov’era emigrata per aprire un’attività nella ristorazione, e tanti progetti per il futuro. Lo scorso febbraio, però, uscita dalla doccia, sente qualcosa di strano al seno. È un ospite non invitato, un nodulo. Prima l'incredulità, poi il dubbio, il più inquietante.

E da quella scoperta la sua vita cambia.

Qual è stato il suo primo pensiero?

"Che potesse essere qualcosa di brutto. Per questo non ho perso tempo, come fanno molte donne, che lasciano da parte il sospetto. Sono andata a fare gli esami e il responso è stato purtroppo il peggiore: tumore maligno di 9,5 centimetri".

Come ha reagito?

"Sono ovviamente sprofondata. Ma era il giorno di San Valentino. E, chissà perché, dentro di me ho sentito che il patrono dell’amore mi avrebbe portato fortuna".

Cosa ha fatto a quel punto?

"Sono tornata in Sardegna per avere accanto i miei famigliari e gli amici. Gli affetti sono fondamentali in questi frangenti. Ho iniziato con i cicli di chemioterapia, supportata da tante persone care".

Dove è stata curata?

"Al Businco di Cagliari".

E come si è trovata?

"Benissimo. Medici e personale sono persone preparate e capaci. Per la struttura in sé, però, si potrebbe fare qualcosa di più. Piccole cose, sia chiaro, ma che sono importantissime per chi, come me, si trova a frequentare un ospedale più volte alla settimana per lunghi periodi".

Ad esempio?

"La poltrona per la chemio. Quante volte ne ho sognata una più comoda. Sembra una sciocchezza, ma per i malati queste cose fanno la differenza".

Davanti all'ospedale Businco
Davanti all'ospedale Businco
Davanti all'ospedale Businco

Quanto è durata la chemioterapia?

"Fino alla fine di quest’estate, quando sono stata sottoposta a un intervento di mastectomia".

Come ha affrontato questi mesi?

"Può sembrare assurdo, ma ho cercato di vivere la quotidianità come sempre. Ho trovato un nuovo impiego in un’azienda di telefonia e sono andata a lavorare praticamente tutti i giorni. Anche restare impegnati aiuta".

Quando ha saputo di essere fuori pericolo?

"Il 4 ottobre ho fatto nuovi esami, che hanno confermato che l’operazione è andata bene e che il tumore è stato sconfitto. Certo, ho dovuto dare in cambio un seno e mi aspettano ancora i cicli di radioterapia. Ma ho vinto io: sono viva!".

Come vede il suo futuro?

"Ho tantissimi progetti e li voglio portare a compimento tutti".

Tornerà in Germania?

"Per il momento resto in Sardegna. Ho trovato un lavoro che mi piace e mi appaga e ho tante prospettive di crescita. L'avevo detto che San Valentino mi avrebbe portato fortuna…".

Perché ha scelto di rendere pubblica questa storia?

"Perchè il cancro non guarda in faccia a nessuno. E per dire a tutti, uomini e donne: non sottovalutate mai la prevenzione. Fate esami, controlli, test. Chiedete al dottore a ogni minimo dubbio. Il cancro non fa male, ma si insinua. I medici hanno la possibilità di scovarlo e in molti casi di curarlo. Ma bisogna dare loro la possibilità di farlo. E poi…".

E poi…

"Se si scopre di essere malati non bisogna mai lasciarsi andare. Bisogna combattere, combattere e combattere, con tutte le forze. Può sembrare difficile, anzi: è difficile. Ma ne vale la pena, perché la posta in palio è la vita".

Luigi Barnaba Frigoli
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