Al via nella Grande sala del popolo il 19esimo Congresso Nazionale del Partito Comunista cinese, l'evento politico più importante del Paese, che si tiene ogni cinque anni.

Sono 2.280 i delegati provenienti da tutto il Paese che parteciperanno all'incontro, in programma da oggi fino al 24 ottobre, in cui verrà annunciata la nuova leadership del partito, già decisa a porte chiuse dal Comitato centrale prima della grande riunione.

Nel suo discorso, durato tre ore, il presidente cinese e segretario generale del partito Xi Jinping ha parlato di un Paese sempre più aperto: "La Cina non chiuderà le sue porte al mondo", ha dichiarato, assicurando che Pechino non seguirà o copierà mai "i sistemi politici stranieri".

Parole che sembrano confermare l'attuale indirizzo politico-economico, nel segno del mercato.

Xi ha parlato di uno sviluppo nazionale che "non costituirà una minaccia per alcun altro Paese": Pechino attuerà una politica di difesa nazionale e una politica estera di pace "indipendente, ma non rinuncerà mai ai suoi interessi legittimi", sviluppando partnership su scala globale.

Il presidente ha poi annunciato la continuazione del processo di "liberalizzazione dei cambi e dei tassi d'interesse" per promuovere lo sviluppo di un mercato dei capitali su più livelli.

Il Partito comunista cinese "deve mantenere l'assoluto controllo sulle forze armate", dice ancora Xi, assicurando che il partito "si opporrà a ogni azione che metta a rischio la leadership".

Un futuro, che secondo Xi, offre "prospettive luminose ma sfide impegnative".

(Redazione Online/F)

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