I ricci sono ancora sui fondali ma i pescatori già scalpitano.

Questa volta la guerra tra i ricciai di Cagliari e quelli dell'Oristanese è iniziata in anticipo sulla stagione.

I primi minacciano di incrociare le braccia perché impossibilitati a spostarsi dal loro comparto su disposizione del ministero.

Una protesta annunciata da Giovanni Loi dell'Agci, Renato Murgia del Flag e Roberto Savarino di Federcoopesca e che in sede di commissione pesca potrebbe sfociare nella mancata firma del decreto di avvio della stagione.

Ecco perché i pescatori dell'Oristanese alzano la voce: "È un boicottaggio per non farci pescare a casa nostra. Ma noi ci opporremo in tutti i modi".

Quest'anno il ministero, nell'ottica di salvaguardare i pochi esemplari rimasti, ha dato alla Regione delle linee guida ben precise. E cioè di predisporre un nuovo approccio gestionale delle risorse con l'obiettivo di eliminare l'uso conflittuale del mare. Come? Facendo pescare gli operatori nei propri compartimenti. Cosa non gradita dai cagliaritani che da anni si spostano nella costa oristanese.

Secondo gli operatori di Cabras non è corretto però che le associazioni prendano decisioni che pregiudicano l'attività di tutti.

"A noi il fermo pesca non interessa - ha detto Nicola Castangia -. Non è questo il modo per protestare". Giacomo Bilancetta: "Ciò che stupisce è il fatto che i nostri colleghi di Cagliari vogliano compromettere l'attività degli operatori pur di raggiungere i loro interessi".
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