Le forze governative irachene hanno preso il controllo della città di Kirkuk, sottraendola ai peshmerga curdi.

È il risultato dell'offensiva ordinata dal premier di Baghdad Haidar al-Abadi per sgonfiare le aspirazioni del Kurdistan iracheno all'indipendenza, dopo il referendum indetto nelle scorse settimane.

Secondo i portavoce militari, l'esercito, supportato dagli Stati Uniti, ha marciato sulla città curda, conquistando il palazzo governativo, mentre i miliziani peshmerga, dopo aver opposto resistenza, hanno dato inizio alla ritirata.

Anche centinaia di civili sono stati costretti a lasciare le proprie case in seguito agli scontri, particolarmente aspri nella zona del ponte Kahlid e nell'area industriale, presso i principali impianti di raffinazione di gas e petrolio.

Installazioni che rendono Kirkuk un centro chiave nella regione.

Intanto, a Erbil, "capitale" del Kurdistan iracheno (che gode di autonomia ma non riconosciuto né da Baghdad né dagli Usa), rappresentanti dei peshmerga hanno incontrato inviati statunitensi, per analizzare la situazione ed "evitare l'escalation".

Il colonnello Ryan Dillon, portavoce americano, ha detto che l'obiettivo principale deve restare la lotta contro lo Stato Islamico.

(Redazione Online/D-l.f.)

IL REFERENDUM IN KURDISTAN:

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